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L’Agnello dell’Alpago

L’Alpago rappresenta la conca delle Prealpi Bellunesi e si estende dal Cansiglio (TV) al Lago di santa Croce (BL).
Meta di sport invernali ed estivi come il parapendio ed il delta piano, l’Alpago diventa un passaggio fondamentale per chi ama le lunghe camminate.
Per chi passeggia è facile imbattersi in cartelli che riportano la scritta: qui pascola “l’Agnello dell’Alpago”.
La pecora Alpagota è una razza ovina autoctona, animale di taglia medio-piccola, contraddistinta dal muso e arti punteggiati da macchie scure. La razza Alpagota si definisce a triplice attitudine: carne, latte e lana ed ha ottenuto la menzione di: Pecora Alpagota rilasciata dal Ministero delle Politiche Agricole, l’agnello invece ha ottenuto il Presidio Slowfood.
Non è stato difficile ottenere tale riconoscimento considerando le peculiarità delle sue carni: dolci e tenere che riportano i profumi delle erbe aromatiche dei prati dell’Alpago.
Pecore e agnelli sono allevati allo stato brado o semibrado, alimentato prevalentemente con foraggio di brado e con l’integrazione di fieno. Le pecore raggiungono un peso vivo di 50-70 kg di peso vivo, gli agnelli invece raggiungono un peso vivo di 10-13kg e un’età di 60-70 giorni. Si tratta di animali particolarmente resistenti alle intemperie, quindi al freddo che in questa zona, nel periodo invernale tocca lo zero, in estate invece quando vi è poca disponibilità idrica possono rimanere alcuni giorni senza acqua, idratandosi solamente con la rugiada dei prati.
Vi è un disciplinare sottoscritto da una ventina di allevatori, esso traccia alcune linee guide per l’allevamento dell’agnello a partire dalle materie prime di alimentazione a base di foraggio di prato se l’allevamento si svolge al brado, con integrazione di fieno e cereali se al semibrado.
La tracciabilità del prodotto è rappresentata da un’etichetta attraverso la quale è possibile identificare il nome dell’allevatore e la sede del macello.
La morbidezza è una caratteristica che privilegia non solamente le carni ma anche la lana di questi animali, divenuta il fulcro di un progetto importante ed ambizioso, denominato: grigio brillante, avviato nel 2007 allo scopo di coinvolgere la popolazione anziana in numerose attività tra le quali la realizzazione delle bambole Pagote, fatte interamente a mano con la lana proveniente dalle pecore Alpagote. Le bambole Pagote sono divenute la tradizione artigiana della Conca d’Alpago. Non solo bambole ma anche: cappelli, maglioni e pantofole vengono realizzati con la lana Alpagota.
La Pecora e l’agnello d’Alpago rappresentano una risorsa fondamentale per questa terra, uno strumento di promozione turistica oltre che fonte di sostentamento per la comunità dell’Alpago
La razza Alpagota designa la biodiversità e la storia di decine di popolazioni montanare che con il loro attività di pastorizia hanno costruito un patrimonio che ha dell’incredibile.
L’agnello dell’Alpago rappresenta la valvola di sicurezza per l’Alpago: il ventaglio delle Dolomiti.

Elisa Guizzo
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Esperta in tecnologie alimentari, dal 2018 è la coordinatrice del progetto Di Gusto in Gusto. Inoltre, ha l'abilitazione come Giudice Qualificato dell'Istituto Italiano Assaggiatori Carne “De Gustibus Carnis”.

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